STAGIONE TEATRALE 2024/2025
Commedia brillante di Ermanno Carsana
Madame, vedova di un appassionato esploratore etnografico, finito anni prima in bocca ai cannibali, vive in una villa gentilizia con la figlia Eleonora. Situazione finanziaria critica, ormai, quella di Madame, ma tutto si risolverebbe se la figlia sposasse il miliardario Max, un partito desiderabile, anche se non un fiore d’intelligenza!
Che bella cosa se qualche ladro fingesse di rubare l’unico oggetto di valore di cui disponga Madame, un diadema regale, e poi l’assicurazione rispondesse dei danni! Il guaio è che anche ad altri viene l’idea di farlo proprio, quel diadema, e non certo a beneficio di Madame. Quella notte, infatti, il cameriere Anselmo sta organizzando assieme al complice Gregorio il furto del gioiello tenuto in cassaforte, ma verranno interrotti dalla poliziotta Miss Betty e da Angelo, aspirante Tarzan allo zoo della città. Equivoci, avvicendamenti, sotterfugi, l’uno contro l’altro, si susseguono ad un ritmo vorticoso. Pochi minuti e quella villa si trasforma in una vera e propria scatola magica dalle cui porte e finestre spuntano personaggi di ogni tipo.
Il tutto avviene in una sola notte… ma per fortuna è una notte di luna!
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25 gennaio 2025
Compagnia teatrale La Moscheta
BEN HUR
una storia di ordinaria periferia
di Gianni Clementi
* Spettacolo vincitore di 13 premi a livello nazionale
Sergio è uno squattrinato uomo di mezza età, ex stuntman di successo, costretto a fare il centurione davanti all’Arena per sbarcare il lunario. Si propone per le foto di rito con i turisti ma la concorrenza è tanta e gli affari iniziano a scarseggiare. Nel frattempo Maria, la sorella separata con cui vive per dividere l’affitto, impiegata in una chat line erotica, perde il lavoro. Una vita destinata ad una lenta, inesorabile deriva. L’arrivo di Milan, clandestino bielorusso dall’accentuato istinto imprenditoriale, improvvisamente rivitalizza la precaria economia domestica e dà nuovo slancio alla coppia in crisi. Almeno così sembra… Una commedia che, pur se in maniera molto divertente, si misura con la scottante attualità dell’immigrazione. Un confronto di vissuti sideralmente lontani, di personalità opposte, di tre diverse forme di solitudine, destinato a un finale sorprendente. In Ben Hur si vede una situazione capovolta, in cui l’italiano non è più immigrato sfruttato e schiavo, come Ben Hur, bensì padrone sfruttatore di altri immigrati.
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