Il 3 luglio 2007, alle ore 15,30, sono convocato dal vescovo di Verona mons. Giuseppe Zenti, nel suo studio. Dopo una lunga conversazione, egli mi chiede di lasciare la direzione del Centro Missionario Diocesano, per assumere la missione di parroco di Ca’ di David.
Da quel giorno, il mio sguardo, i miei pensieri e la mia preghiera hanno una sola direzione: il meraviglioso campanile di Ca’ di David, simbolo glorioso di migliaia di cittadini e di famiglie, di una comunità viva alla quale vengo inviato per accompagnare e condividere il cammino di fede e attingere dal pozzo della Parola di Dio, vissuta e annunciata.
Il 15 agosto il vescovo mi comunica che ha chiamato alla missione di parroco di Ca’ di David anche don Maurizio Guarise. Il Vicario Generale mons. Giuseppe Pellegrini ci presenta alla popolazione cadidavense come coparroci nella Concelebrazione di presa di possesso della Parrocchia, Domenica 21 ottobre 2007.
Fin dai primi giorni, don Maurizio e il sottoscritto possiamo conoscere molte belle realtà della parrocchia ma anche alcune situazioni bisognose di attenzione. Tra queste appare subito la problematica inerente al teatro, ormai fatiscente, per essere rimasto chiuso per circa vent’anni. In quei primi mesi, molte persone si rivolgevano a noi con questa domanda: “Avete intenzione di ristrutturare il teatro?” “Io no, rispondevo, ma se la gente lo desidera e il Consiglio pastorale e quello degli affari economici sono d’accordo, allora vale la pena di prendere in considerazione la cosa.”
Domenica 6 luglio 2008 su proposta del Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) e del Consiglio per gli Affari Economici(CPAE), Don Maurizio Guarise e il sottoscritto annunciamo nelle Messe che avrà inizio l’iter necessario per la preparazione e l’esecuzione della ristrutturazione del teatro parrocchiale.
Il primo passo si compie con l’invito rivolto a geometri, architetti, ingegneri, tecnici di Cadidavid e della zona circostante.
Il 10 luglio 2008, nella sala mons. Silvio Aldrighetti, il sottoscritto e il Consiglio parrocchiale per gli affari economici (CPAE) illustriamo ai presenti le intenzioni della parrocchia riguardo alla ristrutturazione del teatro parrocchiale. Oltre ai membri del Consiglio parrocchiale per gli affari economici sono presenti: Giorgio Magalini geometra, Paolo Compri agente immobiliere, Silvia Perbellini architetto, Bianca Grigoli architetto, di Raldon, Giuseppe Cipriani tecnico impianti, Policante Giovanni ingegnere, Caporali Marco geometra, Filippo Castellani laureando in architettura, Sandro Marconi professore d’arte, Lucio Perbellini ingegnere, Remo Zanotti geometra.
Apro l’incontro dicendo che l’opera potrebbe consistere in una sala polivalente a piano terra e, al primo piano, in un cinema teatro e prevedere anche la ristrutturazione dell’appartamento delle Suore, adiacente al teatro.
Invito i presenti a stendere liberamente una bozza di progetto. Una volta presentate le varie bozze, il CPAE farà un discernimento per scegliere quella che apparirà la più realizzabile.
Giuseppe Cipriani, in quest’occasione, comunica che è in possesso di una bozza di ristrutturazione del teatro pensata alcuni anni prima da uno studio di architetti su commissione di don Giuseppe Modena, il parroco precedente. In effetti, cercando nell’archivio parrocchiale, viene trovata una cartella contenente la bozza di ristrutturazione del teatro parrocchiale.
Nel mese di ottobre il CPAE delibera che sia preparata la documentazione necessaria per ottenere la Verifica di Interesse Culturale (VIC) riguardo al terreno del teatro parrocchiale.
Si fa carico di questa pratica lo studio del geometra Giancarlo Ugoli coadiuvato da alcuni cittadini resisi disponibili per questo tipo di ricerca. Alcuni mesi dopo, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali dichiara l’insussistenza di interesse culturale del terreno riguardante il teatro, ma richiama l’attenzione sul fatto che l’area è soggetta a rischio archeologico in seguito a quanto dichiarato dalla Soprintendenza per i beni archeologici.
Testualmente: “l’immobile in oggetto non riveste interesse archeologico, ma lo potrebbe rivestire il suo sedime per la quasi certa presenza di tombe di varia epoca”.
Tra le varie proposte di ristrutturazione presentate, alla fine rimangono in piedi solo due: quella del geometra Giorgio Magalini, che prevede la costruzione del cinema teatro a piano terra e la sala polivalente al primo piano e quella di Sandro Marconi, che propone il contrario: sala polivalente a piano terra e cinema teatro al primo piano. Entrambi vengono incaricati per la progettazione.
Il 19 marzo 2009 Giorgio Magalini e Sandro Marconi presentano al CPAE il loro progetto di ristrutturazione del cinema teatro. Dopo una lunga analisi e riflessione, il CPAE sceglie il progetto presentato da Sandro Marconi. Sandro dedica tempo e passione al progetto.
Il 23 ottobre 2009 si effettua la prima Assemblea parrocchiale durante la quale viene illustrato al pubblico, numeroso, il “primo progetto teatro”. Intervengono in molti. L’Assemblea manifesta grande interesse. Tra gli interventi più significativi vanno ricordati quelli che raccomandano di non voler fare un’opera faraonica, superiore alle forze e a non restringere il campo di attenzione solo al cinema teatro, ma a tenere sempre gli occhi aperti ad altre situazioni della vita parrocchiale. Alla fine dell’Assemblea, viene consegnata una lettera in cui si illustrano alcuni punti salienti dell’opera. Si comunica un preventivo di spesa pari a € 1.700.000,00. Si annuncia anche che sarà fatta una prima raccolta straordinaria Domenica 8 novembre. In quell’occasione sono raccolti €.10.675,00.
Il 28 ottobre 2009 invio all’economo della Curia una lettera in cui presento il progetto di ristrutturazione del teatro e chiedo l’autorizzazione a procedere. Allego alla lettera la descrizione tecnica e fotografica, planimetrie e la risposta della Soprintendenza riguardo alla Verifica di Interesse Culturale (VIC).
Il 16 novembre 2009 presento in Comune di Verona la pratica per la Manifestazione di interesse, riguardo al terreno di via Bartolomeo Colleoni, di proprietà della Parrocchia. Il Comune accetta la richiesta e la inserisce nel suo Piano di Interventi, per la trasformazione urbanistica(PI).
Il 21 novembre 2009 l’economo della Curia risponde negativamente alla nostra richiesta di procedere per la ristrutturazione del teatro parrocchiale. Gli organismi competenti della Curia, cioè il Collegio dei Consultori e il Consiglio Diocesano per gli Affari economici, nutrono grosse riserve sull’opera. Non credono nella necessità di costruire un nuovo cinema teatro parrocchiale e ritengono più che sufficiente la realizzazione di una sala polivalente.
A questo scopo, invitano il CPAE e i tecnici coinvolti, a visitare alcune sale polivalenti della Diocesi e del Nord Italia, con l’intento di convincere gli interessati a piegarsi alla proposta della Curia.
Il CPAE prende con serietà i suggerimenti della Curia e comincia a organizzarsi per visitare vari teatri della zona. Si va a visitare la sala polifunzionale di Salizzole, di Gemona in Friuli, il teatro di Sommacampagna, Castel d’Azzano, Grezzana, Buttapietra, Sant’Anna d’Alfaedo, san Pietro in Cariano e San Massimo.
Dopo queste varie visite, il CPAE decide che quanto visto è servito a chiarire certe idee circa la realizzazione della sala polivalente e del teatro parrocchiale. L’una non deve escludere l’altra, per quanto riguarda la realtà di Ca’ di David. La comunità parrocchiale ha bisogno sia di un cinema teatro sia di una sala polivalente.
E’ impensabile che una sala polivalente possa fungere anche da cinema teatro in una realtà come quella di Ca’ di David. Se in alcune parrocchie la sala polifunzionale può soddisfare anche alla funzione di cinema teatro, nella parrocchia di Ca’ di David questo si deve escludere in partenza.
Il 4 settembre 2010 inoltro una seconda lettera, a nome del CPP e del CPAE, all’economo diocesano con la richiesta di prendere in considerazione il progetto del cinema teatro che, nel frattempo, è stato rivisto e ridimensionato anche in base alle osservazioni ricevute dalla popolazione e dall’Ufficio amministrativo della Curia. In questa lettera invito a riprendere in considerazione le esigenze della popolazione e a tener presente che le possibilità economiche di una grande parrocchia non sono uguali a quelle di una piccola comunità parrocchiale.
L’orizzonte comincia a schiarirsi
Il 20 settembre 2010, i due Consigli della Curia, dopo ampie discussioni, danno parere favorevole perché si proceda a perfezionare il progetto. L’economo don Gino Zampieri mi comunica la decisione positiva dei due Consigli e chiede un’adeguata documentazione integrativa.
Il 7 marzo 2011 la Giunta Comunale del Comune di Verona esprime parere favorevole sulla proposta della manifestazione d’interesse per la riqualificazione del terreno della parrocchia.
Il 29 marzo 2011 inoltro richiesta alla Soprintendenza, attraverso la Curia, per il rilascio di un parere preventivo all’esecuzione dell’intervento per la realizzazione del cinema teatro. La Soprintendenza chiede che il teatro sia completamente staccato dalla Chiesa. Così viene presentato un nuovo progetto che prevede lo stacco del teatro dalla parete Nord della Chiesa.
Il 29 aprile 2011 anche la Soprintendenza approva il progetto e dà il suo benestare alla realizzazione dell’opera.
Nei primi giorni di giugno 2011 invito a riunirsi i termotecnici della parrocchia: Gianfranco Bonato, Giancarlo Poli, Matteo Pernigotti, Giuseppe Cipriani, Alberto Brunelli e Manutec. Viene presentata loro la situazione e si chiede di procedere a una descrizione dell’impiantistica che, secondo il loro parere, sarebbe la più adatta per il teatro.
Dopo ampia valutazione dei lavori e costi presentati dai quattro termotecnici, il CPAE decide di dare l’incarico a Gianfranco Bonato.
Il 2 settembre 2011 sottoscrivo l’Atto Unilaterale d’obbligo finalizzato all’accettazione di Accordo tra Soggetto Pubblico e Privati. Il 08.09.2011 il Consiglio Comunale delibera a favore della proposta della Parrocchia e considera l’opera di ristrutturazione del cinema teatro parrocchiale di “rilevante interesse pubblico”, così da poter essere utilizzata, oltre che per funzioni oratoriali, anche a servizio del quartiere di Cadidavid.
Il 4 aprile 2012 il Comune di Verona, dopo aver verificato la regolarità del procedimento svolto per ottenere i permessi necessari per la costruzione del nuovo teatro, concede il permesso di costruire.
Il 17 aprile 2012 viene sottoscritto lo schema di accordo definitivo di pianificazione tra la parrocchia e il comune di Verona. In base a questo accordo, si stabilisce:
1. La formazione di una commissione con la presenza di due delegati del Comune di Verona che hanno il compito di verificare che la parrocchia impieghi tutto il ricavato dalla vendita del terreno nella costruzione del teatro parrocchiale;
2. La parrocchia concede al Comune l’uso della sala per 13 incontri annuali, per la durata di 20 anni, in quanto il Comune esonera la Parrocchia dal pagare tutte le tasse inerenti alla vendita del terreno.
Il 4 maggio 2012 inoltro un’ ulteriore lettera, la terza, all’economo della Curia con la richiesta di procedere alla demolizione del vecchio
cinema teatro e presento due preventivi di massima: uno della ditta Antonio Fasoli e l’altro della ditta Francesco Bogoni di Buttapietra.
Il 18 maggio 2012 don Gino Zampieri, economo della Curia, dà il nulla osta per la demolizione del vecchio teatro.
In seguito al permesso ricevuto, dopo una attenta analisi dei due
Lunedì 25 giugno 2012 Antonio Fasoli inizia il lavoro di demolizione, suscitando curiosità e interesse fra tutti i cittadini. Tre settimane di lavoro intenso sono sufficienti per abbattere il vecchio stabile, togliere tutto il materiale e preparare il terreno per la ricostruzione.
Mercoledì 4 luglio 2012 il CPP indice una seconda Assemblea parrocchiale con l’intento di rispondere alle numerose domande e curiosità della popolazione e offrire un primo quadro della reale situazione inerente al teatro. Nel frattempo, L’Arena e Verona Fedele pubblicano due articoli interessanti che contribuiscono a dare rilievo all’inizio dei lavori e al progetto del nuovo cinema teatro.
Domenica 8 luglio 2012 si effettua una raccolta straordinaria di fondi pro teatro. Totale dell’incasso € 5.197,80.
Lunedì 9 luglio 2012 il CPAE e i vari tecnici coinvolti nel progetto teatro e nella vendita del terreno parrocchiale (G.Magalini, S.Marconi, M. Caporali, S. Facci) si incontrano, nella casa parrocchiale di Ca’ di David, con l’economo della Curia don Gino Zampieri e con l’architetto Ernesto Pisani, collaboratore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Curia Diocesana, per definire il modo con cui mantenere i collegamenti fra parrocchia e Curia durante il lungo processo di realizzazione dell’opera. La presenza dell’arch. Ernesto Pisani si spiega in quanto la Curia Diocesana, per esplicita indicazione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), deve provvedere affinché in ogni opera di un certo interesse e costo sia presente la figura di un tecnico che coordini i professionisti, le imprese e le varie fasi dei lavori, verificando che ogni cosa sia ben preparata e realizzata, nel rispetto dei tempi e delle modalità stabilite. L’architetto Ernesto Pisani, nella funzione di Responsabile Unico di Procedimento (RUP), riceverà dalla Curia l’incarico ufficiale di seguire l’opera di ricostruzione del teatro il 28 settembre del 2012.
Dopo questo incontro con l’economo della Curia e con l’architetto Ernesto Pisani, considerato da tutti positivo, sento una crescente responsabilità riguardo al compito di sostenere, stimolare, incontrare professionisti e tecnici, ma soprattutto di sensibilizzare la popolazione riguardo all’opera.
Strano a dirsi, ma provo come un senso di smarrimento. Trascorro alcuni giorni in cui mi sembra di non capirci niente, di aver fatto “un passo più lungo della gamba”. Le notizie dei mass media, poi, sempre più pessimiste riguardo alla “crescita” e con bollettini da infarto riguardo a licenziamenti, chiusura di fabbriche e perdita di lavoro, contribuiscono a farmi vivere alcuni giorni nella paura di aver sbagliato strategia, di essere in ritardo nella raccolta dei fondi, di essere stato poco attento ai suggerimenti della Curia.
Mentre vivo questi giorni di solitudine, incertezza e silenzio, pregando il Signore che mi faccia capire la strada da prendere, osservo i ragazzi del GREST, gli animatori guidati da suor Vania, don Sebastiano e dal seminarista Filippo Manara. La loro gioia mi entra nel cuore e nelle vene, il loro entusiasmo mi percuote come una mazza da baseball. La loro sete di amicizia e di crescita, ha bisogno di spazi e ambienti dove sia possibile esprimersi in libertà, semplicità e generosità. Il GREST è la festa della speranza, della libertà e della vita dei nostri giovani.
La sera della conclusione del GREST, come uno sciame di api, i ragazzi si riversano in parrocchia assieme alle loro famiglie. Vari giochi, alcuni di grande attrazione, sono distribuiti in piazza e dietro il campanile. Mentre mi sposto da un gioco all’altro, rispondo al loro saluto, osservo i loro gesti, ascolto le loro grida di esultanza, sempre instancabili, intenti a vivere ogni momento con il massimo impegno, senza litigi, prepotenze, arrivismi. Unico obiettivo: gioire, vivere la vita come una festa. I papà e le mamme sono felici come i loro figli. Guardando il volto di questi genitori e vedendo il loro sorriso, consapevole che sulle loro spalle c’è un carico di preoccupazione non comune, di speranza e di gioia, condito a volte da qualche intensa sofferenza, sento che il mio compito è proprio questo: stare in mezzo alla gente, alle famiglie, ai giovani della parrocchia e del territorio, perché tutti abbiano la possibilità, l’opportunità di trovare persone, ambienti, proposte che li indirizzino sulla strada della libertà, della gioia, della fede, del sacrificio inteso e vissuto come donazione di sé per il bene degli altri.
Prima di addormentarmi passo davanti al tabernacolo. Mi fermo a fare due chiacchiere con Gesù. Gli dico grazie per mille cose ma soprattutto per una: per avermi parlato attraverso i giovani della parrocchia. Dai loro occhi, dai loro saluti, dall’impegno dei loro animatori, sento che il mio compito è quello di creare armonia fra le varie realtà parrocchiali, credendo nella Divina Provvidenza.
Ogni sforzo fatto per questi giovani, per il loro futuro, per le famiglie che formeranno, sarà sempre poco rispetto a quanto richiede il mistero che vivono e che sono chiamati a scoprire in se stessi.
Mentre salgo le scale, penso ai sogni di san Giovanni Bosco e nell’addormentarmi ascolto la voce del Signore risorto che manda i suoi discepoli nel mondo e li sostiene con il suo amore.
Nei giorni seguenti alla conclusione del GREST 2012, avverto un nuovo entusiasmo. Penso di proporre alla considerazione del CPP nuove iniziative per sensibilizzare la gente.
Il 16 luglio 2012, festa della Madonna del Monte Carmelo, metto nelle mani di Maria il progetto del teatro e nomino san Giuseppe economo dell’opera. La sua vita e le sue opere dovranno avere un rilievo speciale nella nostra parrocchia.
Sento la mancanza del caro amico Giancarlo Ugoli, uno dei promotori più convinti e instancabili di quest’opera. Il tumore, lentamente ma inesorabilmente, gli sta togliendo tutte le forze. Vive ogni momento con grande dignità, senza mai lamentarsi, con lo sguardo e il pensiero nel Signore risorto, sentendosi pronto per il grande passo della vita. “Sono pronto” dice spesso. Noi chiediamo al Signore, alla Madonna e al venerabile Alessandro Nottegar la grazia della sua guarigione. “Signore siamo tutti nelle tue mani. Sia fatta la tua volontà, in cielo come in terra”.
Martedì 17 luglio 2012 incontro l’architetto Ernesto Pisani. Si stabiliscono i passi da compiere per la vendita del terreno e per la stesura definitiva del progetto del teatro a carico di Sandro Marconi e dello studio dell’architetto Ugolini che incontro subito dopo nel suo studio in via Cigno 12, Verona. Si parla della necessità di coordinare il lavoro per la buona riuscita dell’opera e di definire il direttore dei lavori e altre incombenze. Concordiamo di incontrarci anche con il progettista Sandro Marconi che, per la realizzazione di quest’opera, ha messo tutto il suo estro artistico, con grande dispendio di energie.
Giovedì 19 luglio 2012 mi incontro con Sandro e l’architetto Ugolini per cominciare a chiarire i compiti dello suo Studio nei confronti dell’opera, assicurare la stesura dei computi metrici e dell’intero piano, stabilire i passi da farsi durante il periodo estivo, per evitare dolorose sorprese dopo le ferie di agosto.
Dopo l’incontro vado a trovare Giancarlo Ugoli all’ospedale. Sono momenti di grande commozione e di intensa preghiera. Capisco che sono le sue ultime ore di vita.
Venerdì 20 luglio 2012, alle ore 8,40 Giancarlo sorride ai suoi che lo assistono e torna alla casa del Padre dopo aver compiuto la sua buona battaglia con grande fede e forte umanità. Lunedì 23 luglio si svolgono i funerali nella chiesa parrocchiale di Ca’ di David. Partecipa una grande folla. Moltissimi quelli di Ca’ di David, ma altrettanto numerosi sono gli amici e conoscenti venuti da tutte le parti.
Appare con evidenza la grande stima di cui godeva e l’affetto da cui era circondato. Conoscendo il suo impegno per la realizzazione del teatro parrocchiale, i parenti hanno invitato a ricordarlo non tanto con mazzi di fiori ma con un’offerta per il teatro.
Sono raccolti, nella Messa del funerale, € 2.640,00. Il giorno dopo un amico di Giancarlo si presenta in canonica e dona € 1000,00 per il teatro. Il giorno seguente un gruppo di amici consegna € 310,00 in memoria di Giancarlo. Ogni gesto ha la capacità di far trasparire l’animo delle persone coinvolte.
La partenza di Giancarlo Ugoli lascia una grande vuoto. Rimane, però, intatto il desiderio di continuare uniti, per arrivare a portare a termine l’opera.
In memoria di Giancarlo una poltrona
del teatro sarà di un colore diverso
Il 28 settembre 2012 la Curia mi consegna un dossier nel quale si definiscono i compiti del RUP (Responsabile Unico del Procedimento) riguardo alla realizzazione dell’opera. Nel dossier si parla del ruolo, delle competenze, della responsabilità e del compenso. Il compito di RUP sarà svolto dall’architetto Ernesto Pisani. Il 15 ottobre viene firmato il contratto di collaborazione tra il RUP, la Curia e la Parrocchia di Ca’ di David.
L’inserimento del RUP nelle attività di progettazione e realizzazione del cinema teatro ci lascia, all’inizio, un po’ perplessi. Con il passare dei mesi e degli anni la sua presenza risulterà comunque utile e decisiva nella soluzione di alcune problematiche.
Venerdì 16 novembre 2012, presso gli “Uffici Urbanistica” del Comune, viene stipulata la Convenzione, davanti al notaio Ruggero Piatelli, secondo cui la Parrocchia di Ca’ di David, si impegna nell’arco di 5 anni a iniziare i lavori del nuovo teatro parrocchiale, pena la perdita di tutte la agevolazioni messe in atto dallo stesso Comune per la realizzazione dell’opera.
La stipula della Convenzione diventa uno stimolo per affrontare alcuni problemi emersi negli ultimi mesi riguardo al progetto. E’ troppo dispendioso, non rispondente alle esigenze proprie di una sala di cinema teatro. Si moltiplicano le riunioni e le discussioni sono sempre più accese. Si arriva alla decisione di confrontarci anche con altri tecnici esperti in questo settore.
Alcuni amici legati all’Acec (Associazione cinema esercenti cattolici) mi suggeriscono di contattare un architetto di Bergamo, considerato un esperto nel campo della costruzione e ristrutturazione di cinema teatro.
Venerdì 30 novembre 2012 una commissione composta dal sottoscritto, dal prof. Sandro Marconi, dall’arch. Ernesto Pisani e da Gaetano Miglioranzi si reca a Bergamo per incontrare l’architetto Parrini Maurizio. L’architetto è conosciuto dai responsabili dell’ACEC nazionale e regionale, dagli ambienti di Curia della Diocesi di Bergamo e da alcuni gestori di cinema parrocchiali della Diocesi di Verona.
L’incontro risulta interessante perché l’architetto Parrini mette in risalto che alcune scelte da noi fatte gli sembrano positive mentre altre totalmente sbagliate. Mette in discussione il fatto che nel cinema teatro siano previste delle vetrate; la torre scenica, come è pensata, risulta troppo dispendiosa; infine, nutre forti dubbi che l’acustica risulti buona con i materiali pensati.
Questo dialogo ci mette nelle condizioni di tornare a interrogarci sui costi e sui materiali.
Ci si interroga sulla quantità di energia necessaria e su tante altre questioni che evidenziano un carico di spesa superiore a quanto preventivato.
Infatti nell’incontro di alcuni giorni dopo, con gli impiantisti Bonato
Gianfranco e Mirco Mattioli, risulta troppo costoso il loro preventivo disegno secondo progetto di spesa e lascia tutti un po’ perplessi. Nei giorni che seguono nasce un po’ di affanno per conoscere con maggior precisione i possibili costi dell’opera. Risultano molto superiori ai due milioni previsti. I responsabili dell’Ufficio tecnico e amministrativo della Curia fanno capire che il progetto, così come sta, non è realizzabile perché troppo oneroso e che non potrebbero approvarlo.
Si vive momenti di perplessità, confusione, paura di dover ricominciare da capo.
Giovedì 20 dicembre 2012 convoco il CPAE e il gruppo che aveva partecipato ai vari incontri con ingegneri e impiantisti perché ognuno esponga il proprio parere riguardo a quanto fino a ora pensato. Per abbattere i costi, si propone di non costruire la casa delle suore, di pensare a un unico piano riducendo gli spazi sia del cinema teatro sia della sala polivalente. Torna l’idea di fare il cinema teatro a piano terra e la sala polivalente sopra. Più si discute e più si prende coscienza che per ridurre i costi a 2 milioni di euro si deve tornare a ripensare radicalmente la struttura. Quanto all’opportunità di associare nell’impresa anche l’arch. Maurizio Parrini, tutti i presenti sono favorevoli.
Il nuovo anno 2013 si apre con la speranza di poter concludere la stesura del progetto, il contratto d’appalto, vendere il terreno in una delle due modalità, permuta o privati e, finalmente, iniziare i lavori. Confido nella Divina Provvidenza e in san Giuseppe.
Con il passare del tempo non si riesce ad arrivare a un progetto chiaro con preventivi di spesa ben definiti.
Allora l’economo della Curia, don Gino Zampieri, mi propone di dare l’incarico a due nuovi professionisti: l’ing. Giovanni Montresor e l’arch. Amedeo Margotto.
Il CPP e il CPAE accolgono il suggerimento dell’economo della Curia e si decide di chiudere il rapporto di lavoro con lo studio Architetti&Associati che fungeva da sostegno al progetto di Sandro Marconi. Si fissa il compenso da dare allo studio per il lavoro svolto e con la firma dell’arch. Ugolini finisce un percorso iniziato con grande entusiasmo. Allo studio Architetti&Associati subentra lo Studio Associato ing. Giovanni Montresor e arch. Amedeo Margotto. Per alcuni mesi continua la collaborazione tra Sandro Marconi e lo Studio Associato Montresor Margotto.
Con il passar del tempo mi accorgo, però, che non si possono far combaciare idee, metodi di lavoro e prospettive diverse. Dopo essermi consultato con il CPAE, l’economo della curia e altre persone della comunità, prendo la difficile e dolorosa decisione di invitare il prof. Sandro Marconi a rinunciare al progetto.
Nei primi giorni di febbraio 2013, nasce una nuova équipe di lavoro progettuale: Ing. Giovanni Montresor, arch. Amedeo Margotto, impiantisti Gianfranco Bonato e Mirco Mattioli, arch. Maurizio Parrini, coadiuvati dal RUP arch. Ernesto Pisani.
Viene contattato il geologo ing. Pier Silvio Compri per iniziare la perizia che riguarda la consistenza del terreno e le procedure di scavi per le fondamenta, secondo quanto richiesto dalla Soprintendenza.
Martedì 26 febbraio 2013, alle 17,30, presso la canonica di Cadidavid, si comincia a riflettere e ragionare sul nuovo progetto. Appaiono varie difficoltà e perplessità sulle proposte iniziali. La discussione si protrae fino alle 22,30, presenti tutti i membri della nuova équipe. Appaiono sostanziali difficoltà riguardo ai costi, alle dimensioni del palcoscenico, alle vie di fuga, alle modalità della scala che potrebbe disegno del progetto definitivo portare al piano elevato della sala polivalente, ecc. Riunioni simili ne vengono fatte più di una prima di arrivare alla stesura definitiva di un progetto che possa stare dentro il costo dei due milioni di euro messi a disposizione dalla parrocchia. Per capire meglio le caratteristiche di un cinema teatro, con i tecnici e membri del CPAE, vado a visitare alcune sale della comunità in provincia di Bergamo, particolarmente curate dall’arch. Parrini.
Nel frattempo, mercoledì 6 marzo 2013 si riunisce la Commissione per la vendita del terreno di via B. Colleoni con l’economo della Curia per trattare l’argomento “vendita”. Inizialmente la Parrocchia aveva valutato il valore del terreno in € 800.000,00. Però per favorire l’acquisto del terreno da parte di sette famiglie che si sono interessate all’acquisto, si decide di abbassare il prezzo a €. 700.000,00.
Nei primi mesi del 2014 riprendono gli scavi per le analisi del terreno. I lavori mettono in evidenza le fondamenta della prima piccola chiesa. Su consiglio dei tecnici e della Curia viene interpellata la dott.ssa Benati Martina esperta in scavi, ricerca e assistenza archeologica. A capo di una ditta specializzata, la dottoressa esegue vari sondaggi esplorativi e stende una relazione che consegna alla Parrocchia nei primi mesi di aprile. Nelle conclusioni della ricerca si afferma che non sono presenti elementi di valore archeologico e neppure sono stati rinvenuti materiali di interesse archeologico. La stessa relazione viene consegnata alla Soprintendenza che alcuni mesi dopo accoglie la relazione della dott.ssa Benati Martina e concede il permesso a procedere con i lavori.
Venerdì 16 maggio 2014, dopo varie riunioni tendenti a chiarire alcuni aspetti dell’operazione “vendita del terreno”, si stende il preliminare di acquisto da parte dei soggetti compratori e della Parrocchia venditrice. Gli acquirenti versano la metà dell’importo pari a €.350.000.00 e ci si impegna affinché il rogito sia fatto a settembre 2014 o, al più tardi, a novembre.
Mercoledì 4 giugno 2014 si riuniscono i tecnici Montresor, Margotto, Parrini, Pisani, Bonato e Mattioli con il sottoscritto. Nella riunione sottolineo che il tempo della progettazione è scaduto e che ormai è necessario pensare alla realizzazione dell’opera.
Chiedo che siano definite le competenze di ogni tecnico, i tempi di realizzazione dell’opera e le singole responsabilità.
Subito dopo è nato un acceso confronto fra le parti durato alcune ore. Alla fine siamo arrivati a questa conclusione:
– Montresor e Margotto hanno la direzione complessiva dei lavori e la responsabilità di coordinamento delle varie fasi.
– Parrini ha il compito di pensare tutti gli interni, compreso il palcoscenico e di presentare un computo metrico dettagliato.
– Bonato e Mattioli hanno il compito di presentare il progetto degli impianti elettrici e sanitari e di progettare il sistema di areazione.
– Il compenso per tutti i tecnici è €.130.000,00 da ripartirsi secondo le responsabilità e il lavoro di ciascuno.
Venerdì 5 settembre 2014 firmo la Convenzione per il Conferimento di Incarico Professionale.
Il 29 novembre 2014 firmo il rogito di compravendita del terreno parrocchiale sito in via B. Colleoni, presso lo studio notarile del dott. Ruggero Piatelli, via Albere n. 10, Verona. Il ricavato della compravendita è di € 700.000,00(settecentomila euro). Tutta la somma viene destinata alla realizzazione della costruzione del cinema teatro parrocchiale e della sala polivalente.
Il 12 giugno 2015 convoco la terza assemblea parrocchiale per presentare il progetto definitivo approvato dalla Curia diocesana. Sono presenti circa cento persone molto interessate all’argomento. L’ ing. Montresor e l’arch. Margotto illustrano la parte strutturale, l’arch. Parrini l’acustica e gli allestimenti interni, l’ing. Mattioli la parte impiantistica elettrica, il perito Bonato la parte impiantistica idraulica e trattamento aria e il geom. Marco Caporali la sicurezza del cantiere.
Dopo un lungo cammino di progettazione, finalmente si parte con la costruzione.
Giovedì 9 luglio 2015 iniziano i lavori per lo smaltimento del sedime del teatro a opera della ditta Scavi Rabbi. Domenica 19 luglio 2015, dopo la Messa delle 9,30, benedico la statua di san Giuseppe collocata sul lato nord della Chiesa. A san Giuseppe chiedo di proteggere gli operai e il loro lavoro, di custodire tutta l’opera, di esserne l’economo generale e di provvedere alla completa realizzazione.
Lunedì 20 luglio 2015 iniziano i lavori di sottomurazione del transetto della chiesa sul lato nord a carico dell’impresa Edile di San Giovanni Lupatoto. Questi lavori sono ultimati alla fine della prima settimana di agosto. In questi primi giorni di sottomurazione del transetto della chiesa, mi viene da pensare: “Stiamo dando vita a qualcosa che era morto, dimenticato nelle maglie fatiscenti dell’abbandono”.
Guardo in alto, verso la parete nord della chiesa e vedo l’immagine di san Giuseppe con il bambino Gesù. E’ il posto più bello per seguire i lavori, custodire gli operai, ascoltare le preoccupazioni di tutti. San Giuseppe è il custode non solo di quest’opera ma di tutte le famiglie che abiteranno quest’opera, credenti e non credenti, favorevoli o contrarie a questo progetto. Lui non è persona da farsi intimidire da coloro che non la pensano come lui, ma certamente chiunque ha a cuore la famiglia, non può non vedere in questo uomo “giusto” uno sguardo di amore per ogni figlio, per ogni moglie, per ogni famiglia. A Lui Dio ha affidato la Santa Famiglia di Nazareth e a Lui noi affidiamo le nostre famiglie.
In questi mesi viene restaurata metà della facciata nord della Chiesa. L’altra parte verrà terminata l’anno seguente.
Il martedì 28 luglio 2015 la ditta Rabbi, di Valeggio, inizia i lavori di scavo e trasporto terra. La medesima termina i suoi lavori venerdì 14 agosto.
Lunedì 17 agosto 2015 la ditta Progress, di Bressanone, apre il cantiere e i lavori proseguono con ritmo intenso. Il bel tempo contribuisce a mantenere i ritmi di lavoro preventivati. La gente guarda ammirata i primi passi e si compiace per lo stile di lavorazione messo in atto dalla Progress.
La sera del 3 ottobre 2015, dopo la celebrazione della Messa che chiude le Quarantore, presenti il vescovo mons. Giuseppe Zenti, autorità civili e militari, i tecnici e i responsabili della Progress, è benedetta la prima pietra. Il vescovo esorta a camminare uniti, a dare ad ogni opera il senso del servizio e credere che la nostra vita è un dono da amare e donare. Dopo i discorsi delle autorità e dei professionisti, si svolge una bella festa sotto la tensostruttura. Animatori della serata: Bonetti Alfonso, vero artista nel raccontare barzellette, OKmama, Corale, un Musical, RidoRidò e il saluto del Papa a opera di Fabio Gabrieli. Coordinatori e presentatori i coniugi Luigi Ugoli e Luisa Isolani. Fra un intermezzo e l’altro vengono sorteggiati piccoli premi donati dai negozi di Cadidavid. Tempo mite, serata gioiosa, festa popolare splendida. E’ un bel momento di gioia e comunione.
Verso la formazione del gruppo animazione e gestione Lunedì sera, 9 novembre 2015 convoco il primo gruppo di volontari disposti a prestare il proprio servizio per la gestione del nuovo cinema teatro. La riunione risulta positiva e si decide di continuare a sensibilizzare la comunità usando il passa parola per allargare la cerchia dei volontari. Si comincia a definire gli ambiti di lavoro e i rispettivi ruoli. Comincia a delinearsi la figura del gruppo che gestirà il teatro. Il gruppo di animazione si incontra anche con l’arch. Parrini che illustra le caratteristiche della sala riguardo agli allestimenti, al proiettore, ai vari impianti. Il gruppo rimane molto soddisfatto.
Nei primi mesi del 2016 si va formando un bel gruppo di volontari e si costituisce il Direttivo così formato: il Parroco, Aldo Sala Coordinatore generale, Chiara Ghini segretaria, Natalia Compri per il gruppo amministrazione, Francesco Gabrieli per il gruppo programmazione, Gianni Bernardelli per il gruppo biglietteria e maschere, Gianluca Mirandola per il gruppo proiezionisti, Francesco Bellentani per il gruppo comunicazioni, Giuseppe Avesani per il gruppo acquisti, Adriana Veronesi per il gruppo pulizie.
Mercoledì 3 febbraio 2016, il gruppo di animazione incontra don Maurizio Guarise direttore diocesano del Centro Cinematografico, Nicola Patuzzo coordinatore delle attività del Cinema di Isola della Scala, Maggiolo responsabile del Cinema di Cerea,. Obiettivo: ascoltare da coloro che hanno le “mani in pasta”, i passi significativi necessari per formare un gruppo di persone responsabili e preparate. L’incontro risulta molto interessante e fruttuoso.
Domenica 15 maggio 2016, la popolazione di Cadidavid è invitata a visitare il teatro, accompagnata dai tecnici e dal responsabile della sicurezza del cantiere. Grande gioia da parte dei visitatori che hanno espressioni di approvazione. Per l’occasione è stato proposto di scegliere tra alcuni possibili nomi da dare al teatro. Ha raggiunto il maggior numero di preferenze questo nome: Cinema Teatro David – Sala della comunità.
Secondo nome, in ordine di preferenze: Cinema Teatro 16 – Sala della comunità.
In questi mesi stipulo con la ditta Tecnocoop srl, il contratto per la posa del tetto. Prendo contatti con la ditta GSG per la realizzazione di alcuni lavori e con INDEX srl.
Per gli impianti elettrici, idraulici e termici chiedo preventivi di spesa a tre ditte: Alpiq, Alca e Braga. Alla fine si sceglie di dare il lavoro all’impresa Alpiq.
Con i tecnici insisto perché ci sia un programma che permetta di lavorare in sintonia, sfruttando al massimo il tempo a disposizione. Suggerisco l’ipotesi di inaugurare il cinema teatro a fine novembre, primi di dicembre, ma ho l’impressione che nessuno sia convinto della reale possibilità di arrivare a fine anno con il cinema teatro pronto.
Nei mesi di giugno e luglio 2016 nascono nuovi problemi. I tecnici non riescono a dare alla sala un suo volto specifico, a trovare quell’armonia che risponda alle esigenze di funzionalità e bellezza. Discutono troppo e non rispettano i tempi per definire costi e tempistiche.
Il 2 agosto 2016, dopo aver consultato i responsabili diocesani della Curia e i membri del CPAE della Parrocchia, decido di recidere il contratto con l’arch. Maurizio Parrini per grandi divergenze progettuali e impossibilità di dare unità alle diverse proposte.
Con lettera firmata dal sottoscritto, comunico all’interessato questa decisione.
Il compito affidato all’arch. Maurizio Parrini, acustica, progettazione degli interni e palcoscenico, viene assorbito dagli altri tecnici, in modo particolare dall’arch. Amedeo Margotto e dall’ing. Giovanni Montresor.
L’arch. Ernesto Pisani, in qualità di RUP, prende contatti con l’arch. Parrini e, secondo il contratto, stabilisce le modalità necessarie per rendere effettiva la decisione di recesso del contratto.
Questa situazione rallenta il ritmo dei lavori che, in questo periodo, sono quasi inesistenti.
Nei mesi di giugno, luglio e agosto 2016 il gruppo di volontari per l’animazione del teatro, si riunisce più volte e stabilisce di promuovere un cineforum estivo da realizzare nelle serate di venerdì del mese di agosto.
Il Cineforum, ben organizzato, raggiunge un grande consenso di pubblico. Tutto ciò contribuisce a dare entusiasmo al gruppo che decide di continuare a riunirsi con una cadenza quasi mensile.
I mesi tra settembre e dicembre 2016 vengono spesi per definire, a grandi linee, il volto interno del teatro. Si prendono contatti con le imprese specializzate nell’acustica, nell’allestimento della sala, del palcoscenico e nella costruzione delle poltroncine: Cinearredo, SI.Eng, Bose, Digitronic Service, Gobbato, JBL, Italtecnica. Dopo vari incontri, considerando le varie proposte e i preventivi, si decide di proseguire le trattative con Digitronic Service e Italtecnica che hanno già lavorato nella ristrutturazione del cinema teatro di Isola della Scala.
A fine ottobre riprendono anche i lavori di restauro della seconda parte della facciata nord della Chiesa parrocchiale che si concludono prima delle festività natalizie.
Nel mese di novembre mi viene consegnata la somma di 20.000,00 euro con la condizione di utilizzarli solo per il restauro della facciata della Chiesa. Questa bella notizia riaccende le speranze di chi, da alcuni anni, si augurava che la parrocchia potesse intervenire anche nel restauro della facciata centrale della Chiesa.
Il 2016 si conclude con la speranza di raggiungere i due obiettivi: realizzazione del cinema teatro e restaurazione della facciata della Chiesa.
Nei primi giorni di febbraio del 2017 iniziano i lavori per gli impianti elettrici e idraulici. Dopo un avvio veloce da parte di Alpiq, la ditta incaricata degli impianti, una nuova ondata di problemi si abbatte sul gruppo dei tecnici.
Per evitare malintesi e discussioni inutili, per accelerare i lavori e definire una priorità dei medesimi, riunisco tutti i tecnici. L’incontro risulta subito di estrema importanza.
E’ presente l’arch. Ernesto Pisani in qualità di RUP e come rappresentante della Curia.
Appare con evidenza che non c’è tempo da perdere. Comunico a tutti che con il vescovo è già stata stabilita la data di inaugurazione: sabato 23 settembre 2017. E’ necessario coordinare nel modo migliore tempi e modalità di intervento nei vari settori.
Ad aprile convoco il Consiglio Direttivo del teatro, in forma straordinaria, come già avvenuto altre volte, per definire con i tecnici le modalità di collocazione dei vari arredi del foyer in modo da facilitare il lavoro dei volontari nelle loro diverse funzioni. In questa occasione, si sceglie di fare il pavimento della hall in porfido semilevigato.
Subito dopo Pasqua, l’architetto Margotto prepara la scheda tecnica riguardante le poltroncine del teatro che viene consegnata a tre ditte: Cinearredo, Audia Italia spa., e Caloi. Il giorno 16 maggio si riunisce il Consiglio parrocchiale per gli affari economici per aprire le buste contenenti le offerte delle ditte appaltanti. Alla riunione sono presenti anche il moderatore del Consiglio pastorale parrocchiale, Vanti Emerenziana, e il coordinatore del Direttivo del cinema teatro, Sala Aldo. Vengono aperte le buste, esaminate attentamente le proposte, presi in considerazione gli aspetti positivi e negativi di tutte e tre. Si stende un verbale. Con l’approvazione di tutti gli otto componenti la commissione esaminatrice, viene assegnato l’appalto alla ditta Cinearredo srl, di Sarnico, Bergamo.
Nel mese di luglio 2017 si lavora alacremente per non arrivare impreparati all’appuntamento del 23 settembre, giorno dell’inaugurazione. Si eseguono i lavori di pavimentazione sul lato del teatro che dà su via Vittorio della Vittoria e su quello di fronte alla parete nord della Chiesa. Giorgio De Bortoli viene incaricato di rifare la porta di accesso alla chiesa che è stata chiusa nel momento in cui sono iniziati i lavori di demolizione del teatro. Viene organizzato un incontro anche con il vice presidente del Comitato della scuola dell’infanzia arch. Dino Orsato, alcuni tecnici del Comune di Verona, l’arch. Amedeo Margotto e il sottoscritto, per definire come sistemare lo spazio che separa il teatro dall’edificio della scuola dell’infanzia. Si predispone ogni cosa per fare i lavori nel mese di agosto o ai primi di settembre, in modo che, all’inizio delle attività della scuola dell’infanzia, possa essere tutto concluso e sistemato.
Il 25 luglio 2017 il gruppo dei tecnici si riunisce per concordare gli ultimi passi prima del ferragosto. Ogni volta che ci si incontra appaiono nuovi problemi ma, allo stesso tempo, ci si accorda per rendere più agevole l’esecuzione dei lavori. Si nota, comunque, a questa altura dell’anno, una certa stanchezza e impazienza. In questi giorni ho sentito questo detto: “Anche se metti insieme acqua santa e terra santa, ugualmente viene fuori una melma”. Come a dire: non è sufficiente avere buone capacità. E’ necessario combinare bene ogni virtù.
Dopo ferragosto, i lavori riprendono con la posa del parquet. Giorno dopo giorno, si nota che la sala va prendendo armonia e bellezza.
Dopo il parquet, vengono montati tutti gli altri pannelli in legno, le porte, le casse acustiche e quanto necessario per la regia. Un gruppo di volontari frequenta il corso antincendio e, dopo aver dato l’esame davanti alla commissione dei Vigili del Fuoco, ottiene il meritato diploma.
In questi giorni esiste una sola preoccupazione: arrivare preparati alla serata di inaugurazione.
Ringrazio il Signore per questa lunga e appassionante avventura. Sono numerosi coloro che hanno accompagnato da vicino il susseguirsi degli eventi offrendo un sostegno umano, morale, economico e spirituale. Grazie anche a coloro che, manifestando perplessità e dubbi sull’utilità e convenienza dell’opera, hanno aiutato a migliorare il progetto e a non fare passi sbagliati, pieni di presunzione.
Il Signore benedica quest’opera e quanti avranno la possibilità e l’occasione di utilizzarla.
“Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato richiesto, dite: – Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare – “(Lc.17, 10).